Serenissima

Giovanni Antonio Canal (genannt Canaletto), Canal Grande in Venedig, Blick nach Norden, aus der Nähe der Rialto Brücke, 1741/43, Öl auf Leinwand, Wallraff-Richartz-Museum & Foundation Corboud, Köln (Foto: © Rheinisches Bildarchiv, Köln)

Venedig zu Besuch im Wallraf-Richartz-Museum in  Köln

Bernardo Bellotto, Canal Grande in Venedig, Blick von der Rialto-Brücke nach Südwesten, um 1738/42, Öl auf Leinwand, Stiftung Sammlung E. G. Bührle, Zürich (Foto: SIK-ISEA, J.P.Kuhn)

»Serenissima« war Beiname der Republik Venedig, verkürzt aus dem offiziellen Staatstitel La Serenissima Repubblica di San Marco (Die allerdurchlauchteste Republik des Heiligen Markus). Die beiden Bilder sind noch bis zum 12. Februar 2017 im Wallraf-Richartz-Museum in Köln zu sehen. Die aktuelle Sonderausstellung »Von Dürer bis Van Gogh« präsentiert die Kunstsammlung Wallrafs im Vergleich zur Sammlung Bührle, eine der wichtigsten und größsten Kunstsammlungen europäischer Malerei, die vom Industriellen Emil Bührle Mitte der 1920er Jahre begonnen wurde. Aufgrund des Zweiten Weltkrieges wechselte der Sitz der Sammlung von Pforzheim nach Zürich, wo sie heute im Besitz der durch die Nachkommen geführten Stiftung E. G. Bührle ist. Die Kölner Ausstellung führt diese beiden Sammlungen nun vergleichend zueinander und deckt dabei nicht nur Parallelen der Sammlungsgeschichte (wie in diesem Beispiel) auf, sondern auch Parallelen in der Produktionsgeschichte der Künstler selbst, insofern künstlerische Positionen des 19. und 20. Jahrhunderts zugleich als Auseinandersetzungen mit der älteren ästhetischen Tradition ansichtig werden.

Die beiden Darstellungen von der berühmten Rialto-Brücke in Venedig stehen noch in der Atmosphäre des Venedigs, das bis Ende des 18. Jahrhunderts eine weitreichende See- und Wirtschaftsmacht war, die der Adelsrepublik viel Reichtum bescherte.

Neben den Veduten Venedigs fertigte Bernardo Bellotto ebenso wie sein Onkel Canaletto (= Familie da Canal), auch zahlreiche Veduten anderer Städte, v. a. Wien, Warschau und Dresden an. Der Realismus der Darstellung war Produkt des Herstellungsprozesses: mithilfe der »camera obscura« stellte Canaletto viele kleinere Zeichnungen her, die schließlich durch Vergrößerungen zu einem großen Gesamtbild zusammengefügt wurden. Während sein Onkel die Stadtansichten gewissermaßen aufräumte, um Idealbilder der Städte darzustellen, bezog Bellotto auch tägliche Aspekte des Lebens in seine Bilder mit ein. Die kleineren Veduten ersetzten gewissermaßen die Postkarte, die es als Medium damals noch nicht gab.

Bernardo Bellotto, Dresden vom rechten Ufer unterhalb der Augustbrücke,1748, Öl auf Leinwand, Gemäldegalerie Alte Meister, Dresden

Von Antonio Canal stammt auch das Gemälde Dresdens, das den so genannten »Canaletto-Blick« auf Dresden zeigt. Eine Spur also, die die deutsch-italienische Freundschaft als Wahrnehmungsgeschichte belegt und begründet.

Abbildungen:

Abb. 1 und 2: http://www.koeln.de/bilder/kategorie/diverses/galerie/duerer-bis-van-gogh/
Abb. 3: http://skd-online-collection.skd.museum/de/contents/show?id=135387#longDescription

Venezia in visita da Wallraf-Richartz-Museo a Colonia

»Serenissima« è il soprannome della Repubblica Venezia, abbreviato dal titolo officiale dello Stato »La Serenissima Repubblica di San Marco«). Si può vedere i due quadri ancora fino il 12. febbraio 2017 in Wallraf-Richtartz-Museum a Colonia. L’esposizione attuale »Von Dürer bis Van Gogh« presenta la collezione d’arte di Walraff in paragone colla collezione di opere d’arte di Bührle, uno delle collezione di opere d’arte più importante e grande della pittura europea, che ha cominciato l’industriale Emil Bührle in mezzo agli anni venti del Novecento. In causa della seconda guerra mondiale il posto della collezione è cambiato da Pforzheim a Zurigo, dov’è oggi nel possesso della fondazione E. G. Bührle che hanno fondato i discendenti. L’esposizione di Colonia far incontrare in modo comparativo queste due collezioni di opere d’arte e fa vedere non solo i paralleli della storia delle collezioni (come in questo esempio), ma anche i paralleli della storia di produzione dei artisti. In questo senso si può osservare nell’esposizione anche i posizioni artistici del Otto- e Novecento in confronto colle traduzioni estetici più vecchi.

Le due rappresentazioni del famoso ponte di Rialto a Venezia fanno vedere ancora l’atmosfera di questa Venezia che fino il fine del Settecento era un’ ampia potenza navale ed economica che riserva tanta dovizia alla Repubblica gentilizia. Accanto delle vedute di Venezia Bernardo Bellotto fabbrica come il suo zio Canaletto (= famiglia da Canal) numerose vedute di altre città, soprattutto Vienna, Varsavia e Dresda. Il realismo della rappresentazione era il prodotto del processo di fabbricazione: tramite la »camera obscura« Canaletto faceva alcuni piccoli disegni che erano connessi di un quadro complessivo attraverso i suoi ampliamenti. Durante il zio per dire così ha messo in ordine le vedute di città per creare i visti ideali delle città, Bellotto ha fatto vedere anche la vita quotidiana nei suoi quadri. Le più piccole vedute hanno sostituito le cartoline postale che non erano ancora inventate come un medio.

Anche il quadro di Dresda discende da Antonio Canal. Lo fa vedere il cosìdetto »sguardo di Canaletto« su Dresda. Allora una treccia che spiega e dimostra l’amicizia tedesca-italiana anche come una storia della percezione.

Abbildungen:
Abb. 1 und 2: http://www.koeln.de/bilder/kategorie/diverses/galerie/duerer-bis-van-gogh/
Abb. 3: http://skd-online-collection.skd.museum/de/contents/show?id=135387#longDescription

 

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